La rosa shakespeariana di Beatrice Zuin
Sempre meno attenti ai silenzi dell’anima, ammaliati e investiti da tuoni e rintroni di certa comunicazione assordante, questo libro si porge come un’oasi colta, verdeggiante e ristoratrice, che non invade, sfiora e avvince attraverso le opere di William Shakespeare. Beatrice Zuin, teatrante come si autodefinisce, nel senso di poliedrica professionista in campo teatrale (attrice, autrice, regista, direttrice artistica, presentatrice, “esploratrice” della voce e del suono che rigenera), ha scritto il saggio Una rosa è una rosa- L’erbario di William Shakespeare, edito da Lo Studiolo di Sanremo nel 2023. E’ difficile scrivere ancora del Bardo, vista l’imponente letteratura su di lui, ma l’autrice con rigore sinottico e ricerca meticolosa ha individuato la presenza del mondo vegetale nelle trentasette opere prese in considerazione.
Ogni capitolo riporta, in inglese e in italiano, una o più scene tratte da un’opera, con descrizione scientifica del soggetto vegetale (pianta, fiore, muschio, rovo…). Doppio il beneficio per il lettore: il piacere di avvicinarsi ancora una volta alla letteratura straordinaria del Bardo e coglierne un aspetto semantico naturalistico, descritto per caratteristiche, simbologia e funzioni.
Il libro è un movimento ondulare tra personaggi, storia, frasi emblematiche da una parte e dall’altra fiori, alberi, erbe di ogni tipo, da quelle aromatiche a quelle curative o esiziali.
Andrea De Manicor, direttore artistico di Casa Shakespeare presso la quale Beatrice Zuin svolge gran parte della sua attività, sottolinea nella prefazione “l’attenzione del nostro Bardo ad una sapienza antica, ancestrale, che rimanda al potere curativo (si pensi alla manipolazione di certo mondo vegetale operata per esempio da Frate Lorenzo in Romeo e Giulietta) o venefico della natura, su cui indugia con l’animo di chi sa che la Natura è innervata, radicata, in stretto rapporto e legame con l’umano”.
L’autrice afferma convinta che “Teatro e piante sono in sintonia. In quasi tutte le opere di Shakespeare risaltano il paesaggio naturale, i suoi colori, l‘odore talvolta, attraverso le descrizioni di un mondo vegetale rigoglioso, presente, dominante. Mi hanno colpito la ricchezza, la varietà, la precisione nell’uso puntuale delle piante nelle metafore, dalle più comuni alle più esotiche, e l’importanza che rivestono nella narrazione”. Beatrice Zuin tratta i temi con libertà affabulatoria: riferimenti storici tra il Seicento e l’attualità, aneddoti, miti, araldica, illustrazioni sono presenti nei capitoli come i petali intorno al pistillo. Felice la scelta della copertina con la rosa, simbolo potente in varie culture: la rinascita nella mistica cristiana, la meditazione nel giardino musulmano, la bellezza della madre divina in India come rosa cosmica.
Claudia Farina
Giornalista e scrittrice, vive a Verona. Specializzata in stampa turistica, cultura del vino ed eresie medioevali, è direttrice della rivista Gardamore. Ha scritto articoli e libri inerenti il lago di Garda, l’Africa, il Medio Oriente e altri Paesi. Collabora con VeraClasse-Travel &Lifestyle Magazine e Food Travel Verde Gusto. Fa parte di varie Associazioni tra cui Le Donne del vino; Wigwam (Rete associativa per lo sviluppo equo, solidale e sostenibile delle Comunità locali); Fidapa (Federazione italiana donne arti professioni affari ); Onav (Organizzazione nazionale assaggiatori di vino). Ultimi libri pubblicati: “Sull’onda. Intrecci d’amore e di viaggio” Delmiglio editore; per Cierre Grafica ha scritto “Catari sul Garda. Maddalena l’apostola e il vescovo donna”; “La svolta nei racconti di dieci donne”; “Boni Homini. Sulle tracce dei Catari e di Maria Maddalena”; “Puri Cristiani. I Catari dal Piemonte alla Sicilia”.