Che cosa rende così sapidi, profumati, lunghi, piacevolissimi i vini del Carso? Un’alchimia che incrocia la mineralità della pietra sull’altipiano; la Bora che pulisce in modo naturale i vigneti, rendendo necessari così un numero limitato di trattamenti, porta via le malattie e asciuga; l’influsso dell’alto mare Adriatico. Non c’è bisogno di ribadire la nenia “tradizione e innovazione” per i vini del Carso, autentici prodotti artigianali, presentati da Robi Jakomin del GAL Carso – LAS Kras, nella serata Onav Verona, introdotta con gentile competenza da Camilla Braghetta, vicedelegata Onav, nella degustazione-show di Antonio Monaco. Di Vitovska delle aziende Stanko Milič, Kocjančič, Cacovich abbiamo apprezzato mineralità e freschezza con sentori erbacei e agrumati finali; della Malvasia delle aziende Škerk, Damijan Milič oltre alla sapidità, abbiamo assaporato sensi di liquirizia, miele di acacia, resine e sambuco; il Terrano di Budin e Skerlj, oltre alla consueta sapidità, avvince al naso alla bocca e ancor prima agli occhi con quei frutti rossi e cenni di tannini, non spasmodici come certi altri rossi. Infine il Refosco di Lenardon, elegante e armonico, lievemente tannico, con sfumature di gusto balsamico e resinoso. Dai video dei singoli produttori, così espressivi del territorio unico e affascinante del Carso, di Trieste, Breg e Istria è evidente – come ha sottolineato Robi Jakomin -, che fanno il vino che piace a loro e ai loro antenati, poi, ovviamente per i clienti. Nel territorio aspro del Carso accarezzato dal mare e increspato dalla Bora, l’Associazione riunisce 40 viticoltori che producono 600.000 bottiglie. E qual è il criterio ultimo di valutazione di questi vini prodotti per passione e sfida? L’espressione compiaciuta sul viso di chi li gusta!
Sito di riferimento della rete d’impresa Carso Kras Wine club www.carsokras.it