Turismo

Splendide fioriture al Giardino di Casa Biasi

Ritorna l’apertura straordinaria del “Giardino di casa Biasi”, disteso nella piana di Caprino Veronese, tra i riverberi azzurro-blu del lago di Garda e le nuances verde-marrone del Monte Baldo. E’ uno scrigno botanico che racchiude piante, fiori, siepi, “stanze”, viali, vasi, mentre profumi di sottobosco, rose, gelsomini, agrumi, Datura, Wattakaka sinensis, Calicantus – a seconda delle stagioni – avvolgono l’ospite in pura bellezza.
Come ogni primavera, anche quest’anno il Giardino di casa Biasi apre i battenti, in anticipo sulla apertura ufficiale, per far godere i visitatori della fioritura di ellebori, camelie e bulbose.
Nei giorni di sabato 2 aprile, alle ore 15, e di domenica 3 aprile, alle ore 10,30 e alle ore 15, verranno organizzate visite guidate dai proprietari.
Poiché il giardino è dotato di un patrimonio botanico che si arricchisce annualmente e che produce fioriture in successione nel corso di tutto l’anno, sarà possibile apprezzare ciò che esso offre di interessante ad inizio primavera e che non potrà più essere goduto tra qualche settimana.
Nonostante la siccità di questi ultimi mesi, grazie alle cure assidue dei proprietari, sono comparse magnifiche fioriture di Helleborus orientalis, che ha preso il posto dell’Helleborus niger, detto Rosa di Natale.
La varietà orientalis presenta fiori grandi e di molti colori e, andando incontro a frequenti ibridazioni, le tonalità si moltiplicano. I fiori sono diversi nella forma e nel numero dei petali e meritano di essere osservati da vicino e con molta attenzione per cogliere le diversità. Gli ellebori tappezzano ampi spazi ombreggiati del Parco Romantico e gli angoli meno assolati del Giardino Mediterraneo.
Meritano un cenno a parte l’Helleborus foetidus (così chiamato per l’odore che si sprigiona quando viene tritato per preparazioni officinali), la cui varietà spontanea è tipica dei bordi dei boschi mediterranei, dalla caratteristica infiorescenza verde, e l’Helleborus argutifolius o corsicus che resiste al sole e presenta foglie dentellate.
Coloratissime le fioriture delle bulbose: narcisi in varietà che si caratterizzano con fiori di dimensioni, colori e forme diverse, giacinti, tulipani botanici, scille, anemoni, crochi, iris pumila e reticulata.
Nel Parco Romantico ovunque si vedono occhieggiare viole di diversi colori.
Questo è anche il momento in cui le Camelie japoniche, presenti in gran numero e di notevoli dimensioni, in quanto piante pluridecennali, coltivate rigorosamente in vaso per mantenere l’acidità del terreno, si esprimono con una spettacolare fioritura che a seconda della varietà ha colori, forme e dimensioni diverse.
E’ noto a tutti che il profumo non è una caratteristica significativa dei fiori della camelia; tuttavia sono presenti in giardino esemplari di Camelia ‘Hight Fragrance’ dalle grandi corolle rosa profumate e di C. fraterna dai piccoli fiori bianchi anch’essi profumati.
Ricordiamo quindi l’appuntamento del 2 e 3 aprile; dopo Pasqua riapre la stagione fino ad ottobre. Prenotazione obbligatoria al numero di telefono 3394913811 o all’indirizzo email: info@giardinodicasabiasi.it; biglietto di ingresso 5 euro adulti.

Giornalista e scrittrice, vive a Verona. Specializzata in stampa turistica, cultura del vino ed eresie medioevali, è direttrice della rivista Gardamore. Ha scritto articoli e libri inerenti il lago di Garda, l’Africa, il Medio Oriente e altri Paesi. Collabora con VeraClasse-Travel &Lifestyle Magazine e Food Travel Verde Gusto. Fa parte di varie Associazioni tra cui Le Donne del vino; Wigwam (Rete associativa per lo sviluppo equo, solidale e sostenibile delle Comunità locali); Fidapa (Federazione italiana donne arti professioni affari ); Onav (Organizzazione nazionale assaggiatori di vino). Ultimi libri pubblicati: “Sull’onda. Intrecci d’amore e di viaggio” Delmiglio editore; per Cierre Grafica ha scritto “Catari sul Garda. Maddalena l’apostola e il vescovo donna”; “La svolta nei racconti di dieci donne”; “Boni Homini. Sulle tracce dei Catari e di Maria Maddalena”; “Puri Cristiani. I Catari dal Piemonte alla Sicilia”.

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